C.I. 42° 32' 52'' N 13° 31' 10'' E
video
Esaurire due volte lo spazio ed i segni. Percepire il mondo senza guardare nell'istante in cui si estetizza un'immagine
ed il suo linguaggio. Il bello non è il buono, il giusto; è stato mutuato dalla nostra società in merce,
quindi non può più rappresentare, interpretare, ma solo "essere".
Rendere la contemporaneità attraverso la "techne" con la sequenza di un paesaggio spolpata di tutte le sue
capacità espressivo-comunicative. Rendere una "figura", intesa come "im-segno" nel suo progredire e dipanarsi
rimanendo immobile, fino a diventare esaustiva. Rappresentare la distanza, l'aria atmosferica tra "l'occhio" e il mondo.
L'immagine è un soffio, un fiato in via d'estinzione, è quel che si spegne, una caduta, il consumarsi, è solo
intensità determinata dalla sua altezza e si descrive solo cadendo. Non c'è rappresentazione come non c'è più
spazio, al di là dell'immaginazione non c'è che il vuoto, come la traccia sonora del grido di un uccello che va a
scomparire o il clamore di un auto che si perde nella rassicurante visione della natura.
In questo l'immagine acquista un'energia potenziale strepitosa, annuncia che la fine vicina pur non tendendoci.
Marco Egizi
Marco Egizi è nato a L'Aquila nel 1979.
Studia Digital Design, Videoanimazione e Fotografia all'Istituto Europeo di Design (IED) di Roma fino al 2003.
Oggi lavora come Graphic designer e Art director.
Si interessa soprattutto del rapporto immagine/percezione e della sua capacità espressiva utilizzando
come strumenti comunicativi sia il video che l'immagine digitale.
Antonio Giannantonio
Antonio Giannantonio è nato a Lanciano (CH) nel 1978.
Diplomato nel 2004 all'Accademia dell'Immagine a L'Aquila inizia la sua attività di videomaker nel 1999.
Si occupa principalmente di Audio, Sound Design e video.
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