"Planetarium" (2003) - durata 6'8''
Il video mette in scena una visione dolcemente apocalittica. Il concetto-guida, il "Planetarium",
suggerisce che esplorazione dell'universo e della personalità in ultima analisi coincidano.
I personaggi (Jim Stark di Gioventù bruciata, Cole del Sesto Senso e Bowman di 2001)
sono in fondo tre freak che stanno compiendo, in modi diversi, un doloroso ma straordinario percorso di formazione
e di conoscenza.
I film appropriati sono: Gioventù bruciata (N. Ray, 1955), 2001: odissea nello spazio (S. Kubrick, 1968),
Dark Star (J. Carpenter, 1974), Terremoto (M. Robson, 1975), Il sesto senso (M. Night Shyamalan, 1998).
"Una Questione Privata" (2003 - 2005) - durata 19'42''
Una Questione Privata (2003-2005) che dà titolo alla lunga videoproiezione di Christian Caliandro,
dichiara in principio il suo orizzonte di riferimento, il romanzo breve di Beppe Fenoglio, ovvero la faticosa,
disperata inchiesta di Milton, alla ricerca di un passato non più recuperabile sullo sfondo angoscioso
della guerra. Strade colme di fango, pioggia e nebbia, questi i terreni battuti dal novello paladino Orlando,
furioso d'amore.
Questa anche la spina dorsale del film, perché di film si tratta, ancorché realizzato riorganizzando,
manipolando, controllando e ordinando un materiale filmico preeesistente. Commistione di toni, macrocitazione,
collage cinematografico, riprogrammazione e détournement, adattando ai propri scopi
il metodo situazionista.
Christian Caliandro
Christian Caliandro è nato a Mottola (TA) il 5 aprile 1979. Nel 2001 ha conseguito la laurea in Lettere Moderne
presso l'Università di Pisa, e nel 2002 il diploma di Corso Ordinario in Discipline Storico-artistiche presso la
Scuola Normale Superiore di Pisa. Attualmente si appresta a conseguire il Dottorato di Ricerca in Storia dell'Arte Contemporanea
presso l'Università di Siena. Collabora con la rivista "Exibart", per cui dal gennaio 2004 coordina anche la
rubrica inteoria.
Sono sempre stato interessato ai concetti di dualità e schizofrenia, all'idea di montare frammenti eterogenei.
I video - storie create a partire da materiale cinematografico acquisito - sono sistemi illusori e "semiautonomi":
i pezzi preesistenti acquistano nuovo senso attraverso il loro accostamento.
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